- Quali ragioni ti hanno spinto ad intraprendere questa esperienza di studio all’estero?
Le ragioni che mi hanno spinto ad intraprendere questa esperienza di studio all’estero sono molte. Io sono una ragazza davvero timida e prima di partire ho pensato che questa era la mia opportunità per buttarmi e uscire dalla mia comfort zone. Inoltre credo sia un’esperienza che fa maturare sotto ogni punto di vista perché ci si ritrova a gestire la propria vita da soli, lontani da casa. Infine è uno dei modi migliori per migliorare in una lingua straniera.
- Ci racconti la tua destinazione, la sistemazione prescelta, l’ambiente familiare che ti sta ospitando?
Come destinazione ho scelto il Canada, in particolare Vancouver. Penso sia un luogo fantastico e sicuro, pur essendo una città abbastanza grande. Io mi trovo in una famiglia ospitante che è composta da mamma, papà, figlia e un cane. Qua ho trovato la mia seconda famiglia. Sono davvero gentili e sono sempre pronti ad aiutarmi.
- Quale scuola stai frequentando?
Io sto frequentando la Sutherland Secondary School, una scuola nel distretto di North Vancouver.
- In cosa si differenzia rispetto alla tua scuola di origine ed, in generale, ad un istituto italiano?
Per prima cosa, qui in Canada seguo solamente 4 corsi a semestre e gli unici corsi obbligatori sono matematica e inglese (io ne ho altri obbligatori che servono per diplomarsi). La scuola canadese è molto simile a quella americana in quanto ci sono gli armadietti, due palestre enormi e una sala pesi. Per quanto riguarda i miei corsi non facciamo tante verifiche però ci sono sempre lunghi progetti e compiti che vengono sempre valutati (al contrario della scuola italiana dove i compiti a casa non hanno un voto). Inoltre le materie sono più pratiche. Nella classe di marketing stiamo creando il brand della scuola e poi inizieremo a gestire il negozio online. Inoltre ci sono materie come cucina, anatomia, fitness and conditioning (palestra) e fotografia che vengono considerate come materie curricolari. Ci sono anche tantissimi sport e club a cui si può partecipare gratuitamente.
- Come sono i tuoi compagni di classe? Quali sono le relazioni più importanti che hai instaurato fino a questo momento?
I canadesi sono molto gentili ma sono anche abbastanza riservati. Sono riuscita a fare amicizia con delle ragazze della mia classe di letteratura, marketing e nella squadra di pallavolo, ma la maggior parte delle mie amicizie sono studenti internazionali provenienti dal Messico, dalla Germania e dal Brasile. Penso che questa esperienza mi abbia cambiato dopo solamente un mese, anche perché in Italia la scuola occupava la maggior parte del mio tempo mentre qui posso uscire sempre con le mie amiche e conoscere gente nuova (cosa che mi sta aiutando tantissimo a superare la timidezza). Con una delle mie amiche tedesche, abbiamo già deciso che dopo l’anno all’estero verrà a trovarmi e poi andrò io da lei, a Monaco.
- Come si sviluppa una tua giornata tipo?
La mattina sveglia alle 8, colazione e alle 8:45 prendo il bus per andare a scuola. Arrivo alle 9:10, lascio il pranzo nell’armadietto e alle 9:20 iniziano le lezioni. Alle 10:30 c’è una pausa di dieci minuti e poi lezione fino all’ora di pranzo. Il pranzo va dalle 11:45 alle 12:35 e poi lezione fino alle 15 con una pausa di 10 minuti alle 13:50. Normalmente esco con le mie amiche fino alle 17 ma quando ho test, quiz o scadenze per i progetti torno a casa alle 15:30. Faccio i compiti e alle 18/18:30 si cena. Poi guardiamo la tv fino alle 21/21:30 e poi torno in camera a studiare o fare i compiti. Vado a letto intorno a mezzanotte.
- Come è cambiata la tua vita in questi mesi fuori dalla “comfort zone”?
La mia vita è cambiata moltissimo. Inizialmente avevo paura a parlare con qualcuno e soprattutto con i professori. Ora mi fermo sempre a parlare dopo le lezioni e non ho più paura di fare domande. Inoltre qui non c’è l’idea di un pranzo grande e una cena leggera. Il primo pasto è la cena verso le 18/18:30 (anche se mi è capitato di mangiare alle 17:30) e dopo mangiano dolci o frutta come spuntino. I primi giorni sono rimasta senza parole ma non ci ho messo molto ad abituarmi.
- Cosa ti sta dando questa esperienza in termini di crescita personale?
In termini di crescita personale questa esperienza mi sta aiutando in molti modi. Qui ho iniziato a spostarmi da sola per lunghi tragitti, cucinare, fare la lavatrice, pulire tutti i miei spazi e, soprattutto, a non aver paura di parlare con qualcuno in un’altra lingua. Inoltre sto imparando a risolvere i miei problemi da sola, perché i miei genitori sono a più di 8000 km di distanza e non possono aiutarmi.
- Hai già avuto modo di visitare il Paese dove ti trovi?
Ho avuto modo di visitare molti posti naturali perché la mia famiglia ospitante ha un cane e quindi lo portiamo sempre a camminare. Ho avuto modo di visitare luoghi vicino a casa, come Lynn Valley Canyon, ma anche posti più lontani come Grouse Mountain, Deep Cove, Ambleside Park, Stanley Park, Shannon Falls, Lions Bay, Squamish, Stanley Park e Whytecliff. Inoltre sono stata a Downtown ed è davvero stupendo.
- Qual è stato il momento più bello ed emozionante che hai vissuto finora?
Penso che il momento più bello sia stato la Senior night, cioè l’ultima partita (di pallavolo) nella nostra scuola. È stata una serata indimenticabile perché ci giocavamo anche la qualificazione ai playoff. Io dovevo servire nell’ultimo set e il punteggio era 24-23. Ero davvero tesa ma dopo aver fatto ace, una mia compagna di squadra mi ha sollevata e stavamo quasi per cadere entrambe. Dopo la partita a noi senior hanno portato i fiori e abbiamo fatto le foto con i cartelloni che ci avevano preparato. Inoltre la mia allenatrice e le mie compagne di squadra mi hanno fatto i complimenti per come ho giocato ma quello che mi ha sorpreso di più sono stati i complimenti di persone che nemmeno conoscevo. E’ stata una serata davvero indimenticabile e vorrei non fosse mai finita.
- Ci sono state anche delle situazioni difficili da affrontare?
I primi giorni sono stati un po’ difficili per quanto riguarda adattarsi alle loro abitudini, perché la cultura è completamente diversa. Inoltre il primo giorno di scuola non conoscevo nessuno e non sapevo dove erano le classi perché qui, come negli Stati Uniti, cambiano in base ai professori e la mia scuola è molto grande quindi ero avevo paura di perdermi, ma erano tutti molto gentili e mi hanno aiutata.
- Stai mantenendo i contatti con Gardascuola e i tuoi compagni di classe?
Sto mantenendo i contatti con alcuni dei miei compagni di classe, ovviamente sentirli tutti è un po’ difficile, e anche con i professori risulta quasi impossibile mantenere i contatti perché, almeno nella mia scuola, ci sono sempre progetti da fare, compiti, quiz o test. Solitamente chiedo ai miei compagni di mandarmi gli appunti per non restare indietro ma risulta difficile continuare con entrambi i programmi.
- Le nuove tecnologie ti stanno aiutando in tal senso?
Fortunatamente le nuove tecnologie mi stanno aiutando. Senza sarebbe proprio impossibile riuscire a tenersi in contatto con famiglia ed amici in Italia.
- Che messaggio ti senti di lanciare a tutti i ragazzi interessati in futuro ad un progetto di studio all’estero?
Non abbiate paura, partite! Anche se pensate di essere troppi timidi, fatelo, non importa la destinazione. Io sono una ragazza davvero introversa e ho scelto una destinazione dall’altra parte del mondo per cambiare completamente vita. Inizialmente ero un po’ indecisa sul fatto di partire, ma penso che non farlo sarebbe stato il rimorso più grande della mia vita.
- Quali sono i tuoi programmi nei prossimi mesi?
Nei prossimi mesi andrò a sciare con le mie amiche a Grouse Mountain, una montagna qui vicino da cui si vede la città e l’oceano. Un’altra cosa che sto imparando è prendere le cose come sono e cogliere l’attimo perché 10 mesi sembrano tanti, ma in realtà non lo sono.
- Quali altri progetti di studio ti piacerebbe intraprendere in futuro?
Grazie al corso Marketing & Promotion, mi sto rendendo conto che mi piacerebbe continuare a studiare marketing all’università. Non penso che frequenterò un’università canadese, però mi piacerebbe tornare qui almeno per un anno.
Grazie Vittoria per questa testimonianza. Un grande “in bocca al lupo” per l’esperienza di studio all’estero